Comunicare sul posto di lavoro - Strumenti ed Empatia

Al giorno d’oggi siamo in stretto contatto con i nostri colleghi. Gli strumenti che abbiamo a disposizione stanno sostituendo di gran carriera il contatto umano ed eliminando quasi tutte le barriere caratteriali che ci contraddistinguono.

Immaginate un manager o semplicemente un impiegato che ha tantissimi contatti di lavoro giornalieri, sicuramente ha a disposizione i classici strumenti come le email o il telefono.

Proviamo ad esplorare cosa altro c’è:

Senza nessuna regola aziendale ci troviamo a dover leggere, risolvere i problemi e rispondere su più piattaforme, ognuna con delle peculiarità e limitazioni, raggiungendo uno stato di follia anarchica che ci mangia, ci digerisce e poi ci espelle solo perché è impossibile avere il controllo di quello che stiamo facendo.

Capacità di porsi nella situazione di un’altra persona o, più esattamente, di comprendere immediatamente i processi psichici dell’altro, così la Treccani ne dà la definizione.

Analizzando questa frase possiamo capire che l’unico strumento valido e completo per entrare in contatto con i nostri colleghi è la comunicazione verbale.
L’empatia è una capacità incredibile in grado di stimolare i nostri neuroni e il sistema nervoso generando emozioni e il pensiero.
Tutti gli altri strumenti potrebbero generare qualcosa di simile con il rischio di incappare in falsi positivi o negativi.
Non è facile capire il tono di un collega per iscritto, non è facile capire lo stato fisico, l’emozione ne tantomeno la situazione in cui si trova.
Ecco perché lo strumento migliore, quello più veloce ed efficace, è la comunicazione verbale.

Ascoltare è importante quanto parlare, per essere un collega collaborativo devi essere capace di ascoltare il punto di vista degli altri e le loro idee osservando il loro linguaggio del corpo e ascoltando il loro tono emozionale.

Le aziende di oggi hanno l’obbligo di regolamentare le comunicazioni interne ed esterne privilegiando e spingendo i propri dipendenti verso la comunicazione verbale.

Sì agli strumenti, istruire il personale sulle modalità di utilizzo con piccole e semplici regole interne che possano ristabilire i canali comunicativi corretti generando contatti cordiali ed empatici; questo è fondamentale e strategico.

Le regole possono spaziare dalla scelta degli strumenti per i team, fino agli orari del loro utilizzo nonché la forma e il loro contenuto.

Immaginate se controllassimo le email 3 volte al giorno, il mattino, dopo la pausa e la sera prima di uscire invece che ogni 5 minuti (96 volte al giorno), immaginate di indire una riunione telefonando ai vostri interlocutori invece di aspettare le risposte e di non riuscire a mettere d’accordo tutti, immaginate di ricevere un messaggio istantaneo, una telefonata al fisso, una telefonata al cellulare e qualcuno che bussa alla porta contemporaneamente invece di standardizzare le comunicazioni.

I contenuti dei nostri messaggi hanno un forte impatto sul nostro interlocutore, oltre che alle buone maniere dobbiamo riuscire sempre a trasmettere il nostro pensiero e lo stato d’animo in forma scritta. Scrivere è un’arte, ce lo insegnano a scuola sin da bambini utilizzando una ortografia e una grammatica corretta, ci hanno fatto leggere libri di poesie, testi come la Divina Commedia e i Promessi Sposi. Sicuramente i nostri insegnanti non avrebbero immaginato mai e poi mai che i loro insegnamenti si riversano in miliardi di messaggi che regolano le comunicazioni del lavoro e non. Probabilmente le nuove generazioni potranno apprendere meglio gli insegnamenti sulla base delle applicazioni pratiche che utilizzano oggi.

Scegliere una comunicazione bilaterale è sempre vincente, è lo strumento più veloce al mondo altro che … Fabio sta scrivendo !

Sempre e comunque la gentilezza e le buone maniere sono da applicare sia in forma scritta che verbale.

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